Il dato totale del mercato è piuttosto sconfortante: febbraio 2011 -20,49%, primi due mesi 2011 (gennaio-febbraio) -20,45%. A guardare i volumi (gennaio+febbraio: 325.279 immatricolazioni) sembrano gli stessi dati di inizio 2009 (quando le immatricolazioni furono 324.780), quelli che poi portarono agli eco-incentivi, la cui coda si trascinò fino al primo trimestre 2010.
Se non appariranno dei segnali di miglioramento, ci si potrà attendere uno scenario apocalittico: ovvero un 2010 senza la minima influenza degli incentivi (che come detto contribuirono a mantenere il primo trimestre sufficientemente alto). Un disastro. Non a caso l'UNRAE (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri) prevede un 2011 a 1.850.000 immatricolazioni. Un minimo storico che non si vede da decenni, in Italia.
Per quanto riguarda i gruppi automobilistici in lizza, i risultati di Fiat sono negativi, ma c'è chi sta peggio e non mancano i segnali positivi. In ogni caso le case straniere sono messe meglio (-17,36%), quelle nazionali molto peggio (-27,08%). Vediamo più da vicino i dati dei principali gruppi.
Gruppo Fiat – Il dato dei due mesi è di -27,32%, sono più di 35.000 le unità perdute rispetto all'anno precedente, nonostante il contributo di Alfa Romeo (+30,87%, +3.000 unità). Unica buona notizia da Fiat è il sorpasso di Fiat 500 nella Top Ten delle vetture più vendute a danno di Ford Fiesta, che nel bimestre è però sempre terza. A febbraio il podio è quindi tutto Fiat: Punto 10.709, Panda 9.385, 500 6.180. A dimostrazione che i problemi del marchio torinese sono, al solito, nei segmenti medio-altri (i buoni risultati di Alfa Giulietta sono quindi doppiamente una buona notizia).
Gruppo Volkswagen – Grande tenuta del colosso germanico (il cui boss – Piëch – afferma di poter quadruplicare le vendite di Alfa Romeo, se questa venisse ceduta a VW), che perde solo il 4,96% (2.190 pezzi). In realtà il marchio Volkswagen è a -11,90%, ma AUDI (+2,39%), Škoda (+8,66%) e – soprattutto – SEAT (+24,52%) contribuiscono ad attenuarne gli effetti negativi.
Gruppo PSA – Il Gruppo perde il 32,56%, Citroën il 32,82%, Peugeot -32,29%. Grande coerenza, ma pessimi risultati. Ford – Con un -29,80% anche Ford entra di diritto nella lista dei vinti. Il calo del modello di punta, Fiesta, è un pessimo sintomo. Gruppo GM – La perdita è limitata, -8,15%, Opel riporta un -4,23% (che di questi tempi, sembra quasi un valore positivo). Il dato di gruppo è inficiato da Chevrolet, le cui performance (-21,91%) sono di poco peggiori di quelle del mercato. Gruppo Renault – Disastro: -38,74, Renault -40,93%, Dacia -30,04%. Gruppo Toyota – Bene: -10,34%. Lexus -12,37%, Toyota -10,32. Gruppo Daimler – Totale: -2,62. SMART -8,45%, Mercedes +0,58% (segno positivo, per quanto striminzito)
Gruppo Nissan – Molto bene: +14,53%, dato dal marchio Nissan (+13,94%) e Infiniti (+180%, seppur su volumi infinitesimali). Contribuiscono in maniera massiccia al buon risultato i crossover: Qashqai va sempre bene (pur non essendo più una novità auto), Murano si è arricchita delle versioni diesel, Juke sembra riscuotere un buon successo.
Gruppo BMW – Esce da un anno record (1.460.000 vetture vendute nel 2010) e continua con lo stesso ritmo - e un altro record - nel 2011: 210.000 unità nei primi due mesi. Anche nel depresso mercato italiano, i risultati sono più che positivi: BMW +4,51%, Mini +12,42%, totale Gruppo BMW: +6,25%.
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