Il mercato italiano dell'auto è in piena crisi, ce lo dicono i risultati del mese di settembre, anche nel confronto con gli altri paesi europei (dove – fra i mercati principali – solo la Germania può permettersi di sorridere), come abbiamo scritto qualche giorno fa (Mercato auto Europasettembre: Italia fanalino di coda fra i mercati principali).
Le previsioni parlano di vendite totali 2011 pari a 1.750.000 auto, e di un ulteriore calo per il 2012, che potrebbe portare il totale delle immatricolazioni a 1.700.000 vetture.
Se rapportati ai volumi del 2007 (quando 2.393.000 automobili vennero immatricolate), i volumi del 2011 comporterebbero un calo del 30% delle vendite, il 2012 del 32% rispetto al picco di 4 anni fa.
Una concessionaria su 5 è a rischio |
Dove porterà tutto questo?
Secondo Dekra Consulting, in un'analisi effettuata recentemente, il 20% delle concessionarie italiane è destinata a chiudere definitivamente, entro poco tempo, non potendo reggere la pressione (le conclusioni di Dekra si basano sui bilanci 2010 un campione di 1.528 aziende).
Fiat HQ a Mirafiori |
Secondo Marchionne gli scioperi dei lavoratori Fiat sono un messaggio chiaro: “Stai dicendo a qualcuno che vuole investire in questo paese che non sei disposto a partecipare e vuoi imporre condizioni all'investimento, che non sei in grado di controllare.”, secondo quanto dichiarato recentemente a Bloomberg.
C'è un grande e urgente bisogno di una strategia per il settore auto in Italia, ma parrebbe esserci anche una forte penuria di strateghi, nel Bel Paese.
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