Quando
Fiat rilevò una Chrysler in bancarotta, nel 2009,
nessuno avrebbe potuto immaginare che il marchio americano avrebbe
potuto rappresentare – in così poco tempo – una boa di salvezza
per la Casa torinese.
Invece
le cose stanno andando proprio così, secondo Luca Ciferri di
Automotive News Europe.
La
situazione attuale infatti è cambiata enormemente, rispetto
a soli tre anni fa: il piano di ristrutturazione Chrysler si trova in fase
più avanzata del previsto, mentre il mercato europeo dell'automobile è in declino e le previsioni non sono di certo rosee, a causa della crisi
dell'euro e dei debiti sovrani. Il mercato dell'auto USA, passando
attraverso profonde trasformazioni, è oggi un'isola di stabilità in
un mare in tempesta.
Se
poi guardiamo alla situazione delle vendite in Italia, scopriamo che il mercato è ai minimi storici, da 15 anni a questa
parte.
Secondo
Ciferri, se tutto questo fosse avvenuto 10 anni fa, la Fiat avrebbe
semplicemente chiuso (riprendendo il tema del nostro post: Fiat senza Marchionne: dove sarebbe oggi?), mentre oggi, grazie a Chrysler, gli introiti delle vendite auto
in Italia rappresentano solo il 10% del fatturato globale.
Secondo
Autonews, Alessandro Penati del Corriere della Sera avrebbe riportato
che “Fiat, con Chrysler, ha fatto registrare il proprio margine
operativo al 4,8%, non un grande risultato in sé, ma comunque molto
migliore del 2,5% medio registrato da PSA/Peugeot-Citroën
e Renault.”.
Che ne pensate di tutto ciò?
Che ne pensate di tutto ciò?
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