Fiat
sta lanciando un nuovo modello – Nuova Fiat Panda – il cui messaggio pubblicitario chiama
all'appello, attraverso il Manifesto Panda, un'Italia che vuole
ripartire, un'Italia che vuole uscire dalla stagnazione che ha
caratterizzato l'ultimo decennio e che vuole rispondere alle
previsioni di recessione con impegno e inventiva.
Tutto
questo in una situazione di profonda crisi del mercato dell'auto,
ritornato a valori di tre lustri fa, che è lo specchio di una
situazione economica difficile, aggravata dalla situazione dell'euro,
ma soprattutto creata dall'immobilismo del Paese in un mondo che
cambia a gran velocità.
Oggi
gli stabilimenti Fiat di tutta Italia stanno chiudendo (la fabbrica
Fiat di Melfi, dove viene prodotta Punto 2012, è già chiusa da
questa mattina alle 6) a causa di uno sciopero degli
autotrasportatori, protesta iniziata in Sicilia, ma allargatasi a
macchia d'olio in tutta l'Italia. Naturalmente non sono solo le
fabbriche Fiat a soffrire, ma ogni altra cosa legata
all'autotrasporto, dalla raccolta rifiuti, alla consegna merci (che
subiranno necessariamente degli aumenti di costo).
Gli
autotrasportatori manifestano contro l'aumento del costo del gasolio,
dell'Irpef e dei pedaggi autostradali.
Ora,
mentre è assolutamente chiaro che ogni categoria deve avere il
diritto di poter presentare le proprie istanze ed avere i mezzi per
sensibilizzare l'opinione pubblica, siamo sicuri che queste siano le
modalità più corrette e che porteranno i migliori risultati? Non
crediamo che rallentare un'economia che è già diretta verso una
recessione nel 2012 e nel 2013 porterà ad un ulteriore aggravarsi
delle previsioni (e – di conseguenza – un peggioramento di stime
per il futuro, aumenti degli spread e aggravarsi della crisi
dell'euro).
Voi
che ne pensate? È questa l'Italia che piace?
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