Dopo l'incontro
con gli esponenti del governo, tenutosi lo scorso sabato, e in attesa
dell'apertura del tavolo di trattative tra governo, azienda e
sindacati di questa sera, Sergio Marchionne (capo dei Fiat Group Automobiles) decide di rispondere in
maniera decisa alla nuova provocazione di Diego Della Valle (proprietario di Tod's S.p.A.), reo di
aver definito “improvvisati” i manager della Fiat, nel corso di
un convegno tenutosi all'Università Bocconi di Milano.
I duellanti |
“Se qualcuno
viene dall'estero, tipo la Volkswagen, farà belle macchine. La crisi
esiste per chi non ha nulla da vendere”, ha dichiarato della Valle
davanti a centinaia di studenti, “questi improvvisati della Fiat ci
vogliono raccontare perché non fanno automobili in Italia. La
banalità è tale che l'indisponenza viene perché ci si vuole
prendere in giro con argomenti non convincenti”.
“La Fiat è
sana”, risponde Marchionne, "non parliamo di gente che fa
borse, io faccio vetture. Con quanto lui investe in un anno in
ricerca e sviluppo, noi non ci facciamo nemmeno una parte di un
parafango".
La venuta dei tedeschi è l'unica soluzione alla crisi? |
La querelle ormai
sta prendendo le fattezze di un botta e risposta di provocazioni fra
due lottatori di wrestling, come ci siamo abituati a vedere in
TV. O dei (non molto diversi) dibattiti dei politici italiani.
Quale sarà
l'obiettivo di Della Valle? Cercare di provocare un cambiamento di
proprietà alla Fiat? Crede veramente che la discesa della Volkswagen
in Italia possa rappresentare una panacea che curi tutti i mali del
mercato dell'auto in Italia? Oppure semplicemente vuole farsi bello
agli occhi dell'opinione pubblica italiana?
Una cosa è certa,
non ci fa una bella figura. E come auspicato da Luca Cordero di
Montezemolo, presidente della Ferrari, ci si augura che “Siccome
parliamo di persone di qualità” si spera “che ci sia un
confronto serio e non fatto di polemiche né di battute”.
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