La battaglia per la Casa Bianca si combatte anche sul settore auto: secondo
un articolo riportato da IndustryWeek.com,
il CEO
del Gruppo Chrysler (e di Fiat Group Automobiles) Sergio
Marchionne
si è unito ad un coro di critiche nei confronti delle dichiarazioni
del candidato presidente USA Mitt Romney, secondo il quale Jeep
starebbe spostando posti di lavoro dagli Stati Uniti alla Cina, come
risultato delle politiche attuate da Barack Obama, attuale
presidente.
Il
partito repubblicano ha creato un video (lo puoi vedere sul nostro canale YouTube), nel quale una voce fuoricampo informa che Barack Obama ha venduto
“Chrysler agli italiani, che produrranno Jeep in Cina”e lo stesso
Mitt Romney ha spiegato ai propri supporters in Ohio (dove si trova
lo stabilimento Jeep di Toledo e dove un posto di lavoro su otto è
legato all'industria dell'auto) che Jeep sposterà l'intera
produzione nel mercato orientale.
Mitt
Romney può fare meglio, è il messaggio finale del video che inizia
con la domanda “Who will do more for the auto industry” (“Chi
farà di più per l'industria dell'auto”), nel quale si ricorda
anche che lo storico dirigente della Chrysler Lee Iacocca
(protagonista del bailout del 1979) e il giornale Detroit News appoggiano la candidatura
Romney per la Casa Bianca. Il video non ha passato bene il Pinocchio test del Washington Post.
Marchionne
ha risposto che il fatto che Jeep si trovi nella posizione di
produrre in Cina è una segnale di forza del marchio ed è dovuto
alla necessità di produrre localmente nei mercati emergenti (è
quello cinese è il primo mercato al mondo per vendita auto), e che
la produzione Jeep negli Stati Uniti è triplicata da quando è sotto
il controllo Fiat, aggiungendo 11.200 posti di lavoro.
Il
presidente Obama è andato meno per il sottile, dicendo che Romney
“[Mitt Romney] aveva torto allora... ed è disonesto ora”, ricordando lo slogan
sbandierato all'epoca da Romney: “let Detroit go bankrupt”
(“lasciamo che [l'industria automobilistica di] Detroit vada in
fallimento).
GM
e Chrysler – aziende protagoniste del bailout promosso da Obama –
hanno contabilizzato profitti record nei primi tre trimestri del 2012
(Chrysler ha migliorato dell'80% i propri guadagni, passando da 212
milioni di dollari a $381m).
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