Nell'anno
del cinquantenario dei film di James Bond, che hanno contribuito a
creare l'icona del marchio britannico, il produttore di automobili
Aston Martin potrebbe essere messo in vendita da parte dell'azionista
di maggioranza – il fondo di investimenti kuwaitiano Investment Dar
Co..
L'Investment
Dar Co. detiene il 64% delle azioni dell'azienda di Gaydon
(Warwickshire, Inghilterra), da quando Ford se ne disfò nel 2007, ed
ora ha incaricato la banca Rothschild di trovare un nuovo acquirente.
Curiosamente,
la denominazione Aston Martin deriva dalla combinazione del nome di
uno dei fondatori del marchio – Lionel Martin – con quello di
Aston Hill, una località rinomata per le gare automobilistiche dal
1904 al 1925, allora proprietà proprio di un Lord Rothschild.
Il
costo dell'operazione si aggirerebbe intorno agli 800 milioni di
dollari (630 milioni di euro, al cambio attuale), grossomodo la
stessa cifra che venne spesa nel 2007 (all'epoca erano 503 milioni di
sterline) dai kuwaitiani per acquisire il produttore di splendide
vetture sportive (fra le quali la sensazionale One-77 da 750 CV e la splendida
V12 Zagato) dalla Ford.
Fra
i possibili acquirenti, secondo quanto riportato da Bloomberg.com
si sarebbe fatta viva anche Toyota (il maggior produttore d'auto al
mondo, secondo le ultime statistiche), che avrebbe fatto analizzare i
libri contabili dell'azienda da un auditor esterno.
Ora
pare che le negoziazioni stiano procedendo con la società indiana
Mahindra & Mahindra,
produttore di pick-up e fuoristrada.
Se
dovesse andare in porto, Aston Martin seguirebbe il gruppo Jaguar
Land Rover (JLR) nel finire in mano indiana. Va detto che sia Jaguar
che Land Rover sono rinate da quando fanno parte del Gruppo Tata, i
cui investimenti hanno permesso di svliluppare e lanciare una serie
di nuovi modelli, fra i quali la Jaguar F-Type e la nuova Range Rover 2013.
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