Un mercato domestico in caduta libera e una vertenza con il sindacato dei metalmeccanici FIOM – resa ancora più accesa dalla recente decisioni della Corte costituzionale di dichiarare incostituzionale l'articolo 19 dello statuto dei lavoratori – hanno creato i presupposti per il blocco degli investimenti Fiat, secondo Sergio Marchionne, e potrebbero portare ad un trasferimento di parte della produzione del Gruppo Fiat al di fuori dell'Italia.
Sergio Marchionne allo stabilimento Sevel di Atessa (CH) |
Sarebbero diversi i modelli in odore di emigrazione, tutte novità auto non ancora in produzione, che coinvolgerebbe quattro di marchi:
- Alfa Romeo – Il sito di produzione della vettura media di Alfa Romeo, che probabilmente si
L'Alfa Romeo Giulia immaginata dal sito Automobile chiamerà Giulia, è in discussione già da un po'. Il ballottaggio è fra lo stabilimento di Cassino ed un eventuale fabbrica Chrysler negli Stati Uniti. Inizialmente l'Alfa Romeo Giulia sarebbe disponibile in versione berlina e station wagon, Alfa Romeo prevede di produrre l'automobile in 100mila esemplari all'anno. Potrebbero seguire altre versioni, fra le quali la cabrio, una vera auto novità nella gamma Alfa Romeo; - Maserati – Il marchio è fra quelli con più novità in lancio, dopo la nuova Quattroporte è ora la volta della “piccola” Ghibli. Nel piano prodotto c'è un SUV denominato Maserati Levante, la cui produzione era prevista a Mirafiori (secondo quanto annunciato dalla dirigenza Fiat). La Levante sarà strettamente imparentata con la Jeep Grand Cherokee, e potrebbe essere costruita nello stabilimento di quest'ultima, a Detroit;
- Jeep/Fiat – A dicembre 2012 c'era stato l'annuncio riguardante un investimento di un miliardo di euro (clicca qui per il post sul nostro blog auto) per produrre a Melfi, a partire dal 2014, due SUV piccoli Jeep e Fiat (quest'ultima farebbe parte della famiglia di Fiat 500, con il nome Fiat 500X). Ora lo stabilimento serbo di Kraguievac (che produce Fiat 500L e Fiat 500L Living) potrebbe essere incaricato anche dell'assemblaggio dei due SUV, la cui produzione ammonterebbe a 280.000 auto all'anno (150.000 baby Jeep e 130.000 Fiat 500X), secondo quanto riportato da AutoNews.com.
Le dichiarazioni di Sergio Marchionne – che hanno portato ad un rialzo deciso delle azioni Fiat durante la seduta di ieri – potrebbero servire semplicemente a mettere pressione sul sindacato FIOM.
Sia Sergio Marchionne che il segretario generale della FIOM Maurizio Landini sembrano intenzionati a “deporre le armi” per affrontare i temi del gruppo, ma la discussione si preannuncia lunga e difficile, in un momento di alta tensione nel panorama politico italiano.
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