Nel mese di settembre 2013, i dati di vendita auto nuove nel mercato europeo hanno segnato il miglior risultato in termini di crescita: sono state 1.159.066 le vetture vendute nella Unione Europea, +5,5% rispetto alle 1.099.468 automobili targate nello stesso periodo del 2012.
I dati vengono raccolti dall'Associazione dei Costruttori d'Auto Europei (ACEA), per le statistiche dettagliate suggeriamo di visitare il sito internet dell'ente (cliccando qui).
Buone notizie, anche se favorite anche da un giorno lavorativo in più rispetto il 2012, e si tratta comunque di un livello di vendite molto basso, il secondo peggior risultato dal 2003 ad oggi.
Per quanto riguarda i mercati principali, poi, i risultati sono contrastanti: c'è chi ha fatto molto bene a settembre, come il Regno Unito (+12,1%) e la Spagna (+28,5%), chi abbastanza bene come la Francia (+3,4%) e chi invece è ancora in terreno negativo, come la Germania (-1,2%) e il fanalino di coda Italia (-2,9%).
Nei 9 mesi – da gennaio a settembre – il mercato dell'Unione Europea registra una contrazione del 3,9%, con tutti i mercati principali – tranne il Regno Unito a +10,8% - in calo: Spagna -1,6%, Germania -6,0%, Italia -8,3%, Francia -8,5%.
Fra i produttori principali il Gruppo Volkswagen tiene il passo con il mercato (+5,4%), brillano i marchi SEAT (+14,9%) e Škoda (+16,2%), così come GM (+5,3%) e Ford (+5,5%).
Il Gruppo PSA cala del 2,9% (Peugeot -2,0%, Citroën +4,1%), nonostante i buoni risultati della Francia, dove sembra avvantaggiarsi il Gruppo Renault che registra una crescita del 22,2% (ottima Dacia con +40,7%, Renault +17,5%).
Per quanto riguarda Fiat, le vendite del gruppo italo-statunitense sono naturalmente inficiate da un mercato interno che non accenna a riprendersi: -3,4% è il risultato del Gruppo, con Fiat che mantiene i volumi 2012 (+0,3%), Lancia/Chrysler in netto calo (-20,0%), Alfa Romeo in forte contrazione (-14,8%) e i soli marchi Jeep (+3,4%) e altri (+4,1%) – rappresentati da Ferrari e Maserati – con in segno positivo.
Una rondine non fa primavera, questo è vero, ma potrebbe essere un segno di ripresa? Lo vedremo nei prossimi mesi.
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