Il marchio alla base del Gruppo General Motors,
Chevrolet, abbandonerà l'Europa alla fine del 2015, mentre GM si concentrerà sulla fase di rilancio di Opel (Vauxhall in Gran Bretagna ed Irlanda), marca che basta da sé a dare sufficienti grattacapi finanziari al gruppo automobilistico di Detroit guidato da Daniel Akerson. Le operazioni europee di GM hanno infatti portato una perdita di 1,8 miliardi di dollari nel 2012 (circa 1,3 miliardi di euro), mentre nel 2011 il rosso valeva $700 milioni (€510 milioni).
La Chevrolet Trax, novità 2013 destinata ad avere vita corta in Europa |
La ritirata prevede l'uscita di Chevrolet anche da gran parte dei paesi dell'Europa orientale, dove la posizione acquisita dal marchio Daewoo (acquisito da General Motors nel 2011 e poi confluito in Chevrolet) faceva ben sperare per un futuro luminoso, nel segmento budget (parte bassa del mercato). Ora, invece, sarà il marchio Škoda (Gruppo Volkswagen) a farla sempre più da padrone nell'Est Europa, anche se Chevrolet rimarrà presente in Russia, Ucraina, Bielorussia e Moldavia.
Livelli di vendita e quote di mercato insoddisfacenti sono le ragioni alla base della decisione, ma anche una certa sfiducia – sembrerebbe – nel futuro dell'Europa (in termini economici e di crescita del mercato automobilistico).
Il rapporto delle vendite fra Opel/Vauxhall e Chevrolet in Europa è di 6:1, secondo quanto riportato da Autonews Europe e GM riconosce di non essere stata in grado di evitare una significativa cannibalizzazione dei due marchi, causata da una sovrapposizione di modelli.
Il posizionamento dei modelli Opel/Vauxhall del futuro avranno un posizionamento superiore in termini di prezzo, politica seguita da altri marchi generalisti (come – ad esempio – Fiat) come unica via per portare a casa dei profitti, e General Motors concentrerà gli sforzi di Chevrolet sulla Corea del Sud, patria di Dawoo Motors, mentre in Europa rilancerà il marchio premium Cadillac, mentre Corvette - il modello ultrasportivo ormai praticamente assunto al ruolo di marchio indipendente del Gruppo GM – rimarrà attivo in Europa.
Il mese scorso è stato chiesto a Daniel Akerson (presidente ed amministratore delegato di GM, conosciuto per lo stile ruvido da ex-ufficiale di marina) quali dovrebbero essere le caratteristiche del suo successore a capo del gruppo, Akerson ha parlato della capacità di correre rischi e ammettere il fallimento. «Avere l'umiltà e il coraggio di dire 'ho sbagliato'», ha detto, «tornare indietro e scegliere una strada diversa.».
Esattamente ciò che GM si appresta a fare.
Nessun commento:
Posta un commento