Parte con il botto il 2014 per il mondo dell'auto in Italia, grazie all'accordo fra Fiat e VEBA (Voluntary Employee Beneficiary Association), siglato mercoledì dopo mesi e mesi di intense negoziazioni, per l'acquisizione da parte del gruppo italiano delle quote Chrysler ancora mancanti per il controllo completo del produttore auto americano.
Sergio Marchionne (a sinistra) e John Elkann, artefici dell'accordo che porta al controllo di Chrysler da parte di FGA |
VEBA gestisce e paga per le prestazioni mediche per i dipendenti in pensione di Chrysler (117.000 persone) e le loro famiglie, è parte del sindacato UAW (United Automobile Workers).
Si tratta di un successo personale dell'Amministratore Delegato Sergio Marchionne - il quale ha dichiarato che l'accordo è uno di quelli “che rimarranno nei libri di storia” -, e della famiglia Agnelli, il cui rappresentante John Elkann (nipote dell'avvocato Gianni Agnelli e presidente di Fiat S.p.A.) ha detto di aver “atteso questo momento dal 2009”. La quota pari al 41,46 percento è stata valutata 3,65 miliardi di dollari (€2,67 miliardi, al cambio attuale), mentre la richiesta iniziale da parte di VEBA era stata di $5 miliardi.
Il saldo della somma prevede un pagamento di 1,75 miliardi di dollari cash e di 1,9 miliardi in forma di dividendo straordinario di Chrysler (800 milioni spettano di diritto a VEBA in quanto socio dell'azienda automobilistica, 1,1mld provengono dalla Fiat sui dividenti della casa di Detroit). A questo si somma un importo di $700 milioni da pagarsi in quattro rate annuali, portando il valore dell'accordo a 4,35 miliardi.
Secondo Autonews.com per ottenere la proprietà di Chrysler al 100% Fiat avrebbe pagato in totale $6,3 miliardi, ovvero meno di quanto pagò Cerberus Capital Management per acquisirne una quota dell'80% da Daimler. Il gruppo tedesco Daimler aveva precedentemente speso 36 miliardi di dollari per acquisire Chrysler; la fusione che portò alla creazione del colosso DaimlerChrysler però non ebbe vita lunga, nel 2007 i tedeschi si liberarono dell'80,1% delle quote di Chrysler, vendendole – appunto - a CCM.
Dodge Dart, primo frutto dell'alleanza Fiat-Chrysler, deriva dall'Alfa Romeo Giulietta |
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