“Così mi spezzi il cuore” è l'accorato appello che alcuni dipendenti Fiat hanno trovato negli scorsi giorni lasciato sulla propria automobile, parcheggiata nei pressi del posto di lavoro in diversi parti d'Italia, dagli uffici di Mirafiori a Torino, agli stabilimenti di Cassino e Pomigliano d'Arco.
Una Citroën Picasso cade "vittima" del "Parking marketing" Fiat |
Un cuore infranto di cartone, il messaggio “Vederti con un'altra ci ha spezzato il cuore... Ma nonostante ciò continuiamo a pensare a te” e un'“impacchettatura” di cellophane fanno parte del trattamento riservato alle vetture di marchi stranieri trovate nei parcheggi dell'azienda.
Il tutto corredato da un'offerta commerciale con sconti del 26 percento per chi avrebbe acquistato vetture del Gruppo Fiat.
L'operazione di “parking marketing”, come è stata chiamata, non ha mancato di sollevare un coro di commenti, creando le consuete polemiche fra chi ritiene l'iniziativa un'invasione della privacy e chi invece plaude alla creatività dei pubblicitari.
“Un'idea geniale” è l'opinione di Sergio Marchionne, capo del gruppo Fiat-Chrysler, interrogato dai giornalisti al Museo Ferrari di Maranello (in occasione della mostra “California Dreaming”), mentre per Roberto Di Maulo, segretario generale del sindacato autonomo Fismic: “È un'iniziativa simpatica” anche perché rappresenterebbe un passo avanti rispetto ad “interventi repressivi” del passato.
Dall'altra parte della barricata troviamo Michele De Palma, coordinatore Fiat del sindacato Fiom che afferma che “sono i lavoratori ad avere il cuore spezzato per la cassa integrazione”.
A riprova di quanto detto, sei operai della Fiat di Nola hanno inscenato una manifestazione davanti allo stabilimento di Pomigliano d'Arco (la notizia è di oggi), per chiedere di rientrare al lavoro dopo 5 anni di “deportazione” di 316 lavoratori.
E voi, che ne pensate?
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